Utility: un settore resiliente e “promettente”

Anche durante le fasi più complesse della pandemia, le aziende utility & multiutility hanno garantito ai cittadini con continuità servizi essenziali come energia, acqua, e gestione rifiuti. Possiamo dunque affermare che questo mondo è sicuramente tra i business più resilienti e tutt’ora le società dei servizi pubblici, nonostante il lockdown e i conti da pagare, sono in piena ripresa. Guardando alla Borsa è uno dei settori di Piazza Affari che meno ha risentito dello choc provocato dalla pandemia.

 

Industriale e finanziaria - da A2a a Hera, da Iren ad Acea - hanno fatto sapere agli investitori che per il momento non cambieranno gli obiettivi previsti a livello societario (dalla crescita degli utili alla politica dei dividendi) ma ancora di più, il settore delle multiutility si candida per essere uno dei motori della ripartenza del Paese, lo dimostrano i piani di investimento, riconfermati dopo il lockdown.

Oltre 560 milioni previsti per il solo 2019 dalle quattro società saranno per lo più destinati ad attività ad alto valore tecnologico, dall’efficienza energetica alla digitalizzazione, con ampie ricadute nei rispettivi territori di appartenenza.

Le multiutility locali devono la loro resilienza dalla diversificazione del business, sia perché coprono ad ampio spettro i servizi pubblici locali (dalla distribuzione di gas ed elettricità al ciclo dei rifiuti, dall’illuminazione alla depurazione delle acque) sia perché una parte consistente delle loro attività è coperta dalla regolazione. Lo ha riscontrato anche un recente report dell’agenzia di rating Fitch.

L’impatto del coronavirus sul rating delle utility italiane, si legge in documento, dovrebbe essere limitato in quanto la quota di business regolato, in particolare relativo alle reti di distribuzione, dovrebbe essere al riparo dagli effetti del calo di domanda del 2020.

Si tratta di quote importanti: si va dall’80% di business regolati da parte di Acea fino al 48-50% a carico di Hera.


La Digital Transformation 

Secondo il rapporto di "FutureScape” di Worldwide CIO Agenda Predictions di International Data Corporation, un terzo delle prime 20 aziende in tutti i segmenti industriali sarà scalzato da nuovi concorrenti entro cinque anni.

Il prossimo futuro metterà le aziende davanti ad un bivio, innovare o sparire.

Oggi nuovi player e nuove tecnologie stanno cambiando il mercato dell’energia. Il tradizionale sistema centralizzato top-down (dalla generazione alla distribuzione e vendita) si sta evolvendo verso una rete più distribuita e interconnessa. Come detto in precedenza, anche gli operatori del settore Energy & Utilities sono coinvolti in questo scenario e affronteranno grandi sfide per adeguarsi ai cambiamenti che stanno avvenendo oggi.


Le principali sfide per il settore dell’energia

Tra le tante sfide che l'industria delle utilities deve affrontare, le maggiori riguardano questi aspetti:

  • Normativa: l’evoluzione della legislazione relativa ad energia e altre utilities che sta cambiando il mercato in tempi rapidissimi;
  • Esaurimento delle risorse: le risorse naturali non sono infinite e per questo bisognerà trovare valide alternative;
  • Scenario macroeconomico: l’approvvigionamento delle risorse sta cambiando gli assetti geopolitici in molti paesi, e conseguentemente gli assetti economici interni e le relazioni internazionali;
  • Concorrenza e Innovazione: l’intensificarsi della concorrenza e l’aumento di nuovi “disruptive players” che si inseriscono nel settore mette sotto pressione i modelli di business tradizionali, che dovranno quindi necessariamente evolvere.

E come già anticipato:

Digital transformation, perché la sempre crescente disponibilità di nuove tecnologie e la loro rapidità di diffusione insieme alla necessità di ottimizzazione dei costi operativi impone una importante ristrutturazione dei processi aziendali e di tutta l’infrastruttura applicativa.



Sfide ma anche opportunità: cosa fare?

In un contesto di business fortemente dinamico e altamente competitivo assume fondamentale importanza la capacità di rinnovarsi per continuare ad avere successo. Il cambiamento deve essere allo stesso tempo leva e driver della strategia aziendale, con la finalità di comprendere e anticipare le esigenze di business

Per questo è importante Investire e non fermarsi!

Stiamo parlando di un settore che ha subìto, sì, un rallentamento nella crescita del fatturato ma che ha retto in tutti gli altri fondamentali…continuando a investire. Non è poco, se si pensa che altri protagonisti del mondo dell’energia sono in piena tempesta perfetta. È il caso delle società legate al petrolio, investite in pieno dall’emergenza Covid-19; quest’ultime hanno dovuto sospendere piani di buyback e congelare almeno i tre quarti degli investimenti per salvaguardare le cedole.

Tutta colpa del calo della domanda di energia che colpisce tutte le società del settore che negli ultimi anni non hanno saputo differenziare le proprie attività e non hanno iniziato per tempo la traversata verso la transizione energetica. Lo dimostra l’annuncio delle scorse settimane del gruppo Centrica, operatore britannico che controlla anche British Gas, che di fronte al crollo dei consumi ha accelerato il piano di ristrutturazione a cui pensava già dall’anno scorso, con un taglio di almeno 5 mila dipendenti, di cui la metà manager e dirigenti.



Ricavi e redditività

Cosa potrebbe accadere nel resto dell’anno? Le utility stimano per il 2020 di poter confermare cedola e investimenti, ma con una ricaduta negativa sui ricavi e sulla redditività, nonché sulla posizione finanziaria netta, per l’effetto di possibili ritardi nei pagamenti dei crediti commerciali/bollette e sui maggiori costi per l’organizzazione del personale.

 

 «Le multiutility rappresentano una grande opportunità per il paese. Perché sono aziende solide finanziariamente e capaci tecnicamente e, dato il contesto, hanno una maggiore disponibilità per quegli investimenti infrastrutturali fondamentali per una ripresa economica accelerata e che portino valore aggiunte nelle regioni dove vengono fatti ma nel contempo migliorino la qualità del servizio».

 «I servizi pubblici locali si sono potuti sviluppare negli ultimi 20 anni grazie alla presenza di una autorità di regolazione indipendente che ha consentito una evoluzione positiva prima del settore elettricità e gas e poi nell’idrico. Ora siamo di fronte a un nuovo banco di prova con l’introduzione della regolazione anche per il settore rifiuti. Una operazione resa più complessa dalle grandi differenze regionali del servizio».


Come sarà il 2021? Una fotografia di oggi e domani

Il mercato energetico, come risaputo, era stato caratterizzato dal crollo delle quotazioni del petrolio, con gli operatori che avevano visto per la prima volta dei livelli di prezzo negativi, a causa di un forte calo dei consumi e dell’incapacità dei singoli Paesi produttori di ridurre velocemente l’offerta, a seguito di una forte riduzione della domanda.

Diversamente il mercato dell'energia elettrica e del gas ha visto, invece, una forte riduzione dei consumi da parte dei clienti industriali, controbilanciata da un aumento dei consumi dei clienti residenziali. Nel periodo di “lockdown”, i consumi di energia elettrica si sono notevolmente ridotti per poi riprendersi lentamente poi nel periodo estivo e stabilizzarsi verso la fine dell’anno.

Le previsioni per l'anno in corso, ma soprattutto per il 2022, vedono una crescita sostanziale dell’andamento dei consumi di energia elettrica e del gas, soprattutto quando la campagna vaccinale inizierà a produrre i suoi effetti positivi e con la ripresa del settore turistico alberghiero, elemento trainante dell’economia italiana.

Su tutte spiccano le società della "green economy" per la gestione intelligente degli investimenti, società focalizzate nel settore delle energie rinnovabili. Nel 2020, abbiamo assistito a una riduzione delle emissioni di gas, a seguito del blocco quasi totale dell'attività economica, ma con la ripresa dell’economia, ci sarà bisogno di concentrarsi nuovamente sui temi di sostenibilità ambientale.

In questo senso, i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, nonché le società legate al business dell’efficienza energetica, dovranno riprendere i loro investimenti e sfruttare gli incentivi governativi, a sostegno della “green economy” e dell’efficientamento energetico, soprattutto dei clienti residenziali.


Futuro prossimo


Molto dipenderà dal nuovo disegno legge. Il Governo italiano, secondo quanto riportato da più testate giornalistiche, si sarebbe impegnato a presentare un disegno di legge entro il 15 luglio che dovrebbe includere una serie di provvedimenti su singoli settori.

Per certi versi rivoluzionerà lo status quo :

  • concessioni idroelettriche, la nuova legge dovrebbe prevedere una rivisitazione della disciplina per la gestione delle gare che a questo punto tornerà ad essere nazionale e non più regionale. L’attuale legge prevede l’avvio delle gare per le concessioni scadute entro il 2023 da parte delle regioni;
  • distribuzione gas, anche in questo caso il Governo si impegnerebbe ad accelerare i tempi delle gare;
  • mercato elettrico completa liberalizzazione entro il 2023.

  

Tutte le local utilities, hanno piano di crescita significativo in questo settore (energia elettrica) e grazie alla liberalizzazione del mercato elettrico, circa 18 mln di clienti usciranno dal mercato tutelato. Certo le regole della liberalizzazione saranno importanti anche per verificare la capacità di crescita delle local utilities e i rischi di contrazione dei margini, attualmente fra i più elevati d’Europa.

Ci sono anche altri aspetti che si potranno determinare con l’entrata in vigore di questo disegno di legge:

  1. la facilitazione alle gare può semplificare la crescita degli operatori più grandi e la concentrazione del mercato
  2. Il ritorno alla disciplina nazionale sulle concessioni idroelettriche potrà facilitare la limitazione dei canoni addizionali e le gare a fine concessione (riducendo il rischio di trasferimento in-house da parte di alcune regioni)
  3. La liberalizzazione del mercato retail favorirà la crescita del numero di clienti a sfavore dell`incumbent (Enel)

 

Siamo di fronte ad una consolidamento del settore?

Direi di sì, e solo le utility più pronte, più innovative, con la capacità di rinnovarsi e lungimiranti, sopravviveranno alla evoluzione della specie. Il futuro delle imprese del settore utility, e in generale delle aziende nei prossimi anni, si delineerà in modo inequivocabile e sarà  incentrato sulle persone, a prescindere dal mezzo digitale. Al netto delle possibili evoluzioni tecnologiche, quello che prevedibile è l’inalterabilità nel tempo del fattore umano, anche nell’industria 4.0.

 

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