Nuova frontiera ?
Da inizio anno e poi con lo scoppio della guerra Russia-Ucraina, sui mercati sono tornate le tensioni e hanno corretto dalle quotazioni a cui erano arrivati, e che davano ormai valutazioni un po’ tirate. Certo correzioni decise, sui mercati, ma che rientrano comunque nell'ordine della normalità dei mercati, che si muovono al rialzo o al ribasso, ma poi tendenzialmente nel lungo periodo sono sempre al rialzo.
Oggi parlerò di una, diciamo così, nicchia del mercato, che non tutti guardano con interesse, anche in considerazione delle performance non proprio brillanti, rispetto al resto del mondo.
I mercati emergenti.
Partiamo con la domanda delle domande.
Dove è possibile oggi trovare rendimento?
Sapendo che ci sono tanti elementi negativi, dall'inflazione salita ad oltre il 5% ed anche ben oltre negli Stati Uniti, le materie prime volate in cielo, specialmente quelle legate al settore energy.
La storia dei mercati sviluppati dice che dopo anni, con tassi bassi e negativi e il supporto monetario delle banche centrali, oltre un decennio al galoppo sembrerebbero ormai dover tirare un poco il fiato e la guerra non è stata altro che la miccia che ha fatto partire la correzione.
I mercati emergenti di fatto negli ultimi decenni sono stati un mercato che ha vissuto fasi alterne e nelle media delle altre attività finanziarie, i mercati emergenti sono stati sostanzialmente inferiori a quelle dei paesi sviluppati.
Come risaputo lo scorso anno si è chiuso in maniera molto positiva per i mercati sviluppati e invece un po’ più negativa per i mercati emergenti.
Quest'anno però, al netto della guerra Russia-Ucraina, si iniziano a vedere i mercati emergenti in maniera relativa migliori dei paesi sviluppati, tanto che anche i flussi di capitali sui mercati azionari e obbligazionari dei paesi emergenti sono recentemente tornati in terreno positivo, quindi questo è un segnale di fiducia verso questa parte del mondo e verso queste economie che sono molto variegate, che offrono opportunità veramente diverse, perché le economie di questi paesi sono sostanzialmente diverse rispetto al blocco occidentale e hanno dinamiche diverse, attraggono chiaramente tipologie di investimenti diversi e all’interno di un paese spesso abbiamo l’azionario migliore dell’obbligazionario e viceversa, quindi una correlazione negativa che aiuta nella composizione del portafoglio.
Quindi si può considerare, una cosiddetta asset class, un po’ eterogenea e molto diversificata per poter così costruire un portafoglio per i clienti, che hanno bisogno ovviamente di avere ben diversificato l’investimento e raggiungere quell'obiettivo di rendimento con la più bassa volatilità possibile.
I paesi emergenti, che sono stati negli ultimi anni un pochettino trascurati, stanno e possono ritornare in auge e soprattutto alla luce di alcune indicazioni di massima, tra cui le valutazioni e l’andamento delle economie su modalità diverse dal passato, i mercati emergenti possano essere una area di investimenti molto appetibile e addirittura ipotizzabile che possano superare i mercati sviluppati nel corso dei prossimi decenni.
Poi c’è un altro aspetto importante da considerare, c'è un po’ di asincronia, mentre dalla parte dell'occidente nei mercati sviluppati, è presente e in atto...il tema del rialzo dei tassi, in Cina siamo proprio l'opposto.
Vi è una ricerca spasmodica per ampliare con la domanda interna l’economia, per far si che acceleri, quindi questa netta asincronia di cicli economici può essere un vantaggio per l'investitore.
Andando a diversificare in asset class emergenti che hanno sottoperformato in passato, sottolineando sempre che la diversificazione è determinante per diminuire la volatilità rispetto al rischio/rendimento di un portafoglio.
Le logiche dei paesi dell'area emergenti, sono veramente scollegate da quelle dei paesi sviluppati.
La politica del governo cinese è quella di sostenere una crescita e una stabilità nel 2022.
Quindi dopo gli accadimenti negativi che ci sono stati, soprattutto con il fallimento di evergreen e di aziende che erano molto esposte verso il debito del paese, c'è ora sicuramente da sottolineare una politica accomodante dal punto di vista monetario della Cina, che è veramente all'opposto di quello che invece stiamo vedendo negli Stati uniti, dove c'è un problema di debito e di riduzione di questa di questa leva, che di fatto esiste nell'economia occidentale e in particolare negli stati uniti, attraverso, attraverso il rialzo dei tassi.
Certamente la Cina è un motore, come ben sappiamo dell’economia mondiale, che viaggia con delle logiche completamente differenti a quelle degli Stati uniti e che potrebbe, dopo un anno di sofferenza come lo scorso anno, davvero tornare in auge con decisione.
Un aspetto poi da considerare sempre, non solo negli investimenti in asset di paesi sviluppati, è se investire sull'equity o sui bond.
Certamente i bond in valuta forte hanno delle remunerazioni molto più elevate perché ovviamente riflettono il rischio paese, il rischio sistemico, ma dove la remunerazione cedolare è maggiore però poi bisogna fare bene attenzione a scegliere la valuta in cui espressa... l’obbligazione!
Meglio equity o bond ?
La risposta migliore forse è nella validità dell’approccio multi asset, cioè nel senso, che non è meglio né l’uno né l’altro, ma la combinazione dei due.
Quindi invece che in singole asset class, che potrebbero far perdere gran parte delle opportunità offerte dai mercati emergenti in questo momento particolare, l’investitore dovrebbe posizionare il portafoglio in modo da sfruttare tutti gli sviluppi lungo l'intero spettro delle economie emergenti, compresi i paesi e le imprese di ogni dimensione, e coniugando così l'efficienza delle allocazioni in azioni e obbligazioni, in modo da poter accedere in maniera più ampia possibile e flessibile all'ampia gamma di opportunità che i mercati emergenti offrono, sia dal punto di vista dei fondamentali, sia dal posto di vista di valutazioni di prezzo, e chiaramente anche di aspetti tecnici, con riferimento ai flussi che stanno arrivando sugli emergenti, come accennato prima.
Quindi un portafoglio multi asset per i mercati emergenti.
Gestito in maniera dinamica e flessibile può fornire delle performance paragonabili a quelle delle azioni, ma con una volatilità molto più bassa e soprattutto quando i mercati scendono, anche contenere queste discese, il multi asset può generare dei livelli di rendimento molto interessanti, ma senza necessariamente esporsi solo al mercato azionario, quindi consigliabile l'intero spettro dei mercati azionari insieme all'intero spettro delle obbligazioni in Hard Currency (Usd, Eur, Gbp) Local Currency (valute locali del paese emergente).
Facciamo un esempio pratico, le obbligazioni brasiliane che hanno un rendimento di circa il 4% sono molto più interessanti magari delle azioni che sono state molto più volatile in passato, perché hanno un earning yield, come si dice in gergo tecnico, inferiore addirittura alle obbligazioni e con valutazioni molto elevate!
Cosa è l’earning yield:
un rapporto finanziario che descrive la relazione tra i guadagni di una società per azione e il prezzo delle azioni della società per azione.
La formula per l'Earnings Yield è E/P, guadagni divisi per il prezzo. Il rendimento è una buona metrica e può essere usato per misurare il tasso di rendimento di un'azione.
Ma serve essere più lungimiranti e guardare magari a paesi emergenti che sono meno oggi sui titoli dei giornali, che hanno meno attenzione e con una più bassa capitalizzazione, come il Cile, la Colombia, Panama ed Equador, che sono sempre compresi nell’indice degli emerging market più ampio, paesi che offrono anche delle opportunità molto valide.
Se compriamo i mercati emergenti, di fatto vogliamo comprare la crescita di questi paesi, quindi dovremmo avere comunque una esposizione sull’equity, ma come detto prima alcuni paesi magari possono essere meno interessati lato equity o comunque non così interessanti e per cui preferibile utilizzare obbligazioni in Hard currency o anche in Local currency.
Le Local currency per esempio hanno una volatilità pari a quella dell'azionario quindi talvolta se si vuole costruire un portafoglio per avere un peso e per comprare questa famosa crescita, se tipicamente è l'esposizione al mercato azionario, magari meglio non comprare azionario del paese, ma comprare la valuta in Local currency, perché vi è la stessa opportunità di rendimento/rischio, anche se con una qualità più bassa.
Qualità, aspetto determinante.
Infatti, è importante che vi sia un bravo gestore, perché su questi mercati è difficile navigare in serenità se non si è degli esperti, è ovviamente molto più facile comprare l’Italia, l’Europa.
Se ci si muove su temi emergenti, necessario avere un livello di conoscenza specifica, non solo delle dinamiche geografiche del paese, ma della politica del paese, avere una conoscenza dell'aziende e dei titoli da comprare quindi in questo caso si al multi asset, ma di qualità.
Volendo ipotizzare il peso ipotetico poi di ciascun singolo paese o di ciascuna singola emissione, varia anche a seconda dei momenti.
Si può avere presenza sull'economia centrale come la Cina, oppure il Brasile, l'India, la Turchia e il Sud Africa che rappresentano in maniera molto semplice dinamiche di paesi completamente diverse tra di loro, quindi diversificando stesso all’interno dei mercati emergenti.
Ognuno di questi paesi ha caratteristiche specifiche, la Cina è una economia produttiva che esporta in ogni parte del mondo, ma che importa anche tanta energia per esempio dai paesi esportatori, il Brasile ancora oggi una “piattaforma” di generi alimentari e un'area molto importante per soddisfare le esigenze di paesi in crescita come la Cina, l'India che è un paese molto giovane dove il settore farmaceutico è in piena espansione e i beni di consumo hanno ampi spazi da soddisfare, ognuno di essi ha delle logiche completamente diverse e distaccate, ma che coniugate tra di loro permettono di avere un rendimento molto interessante per l’ investitore, sia in equity, che in obbligazioni.
Quindi per concludere, investire in mercati emergenti che hanno una potenzialità di crescita nel divenire, ma attraverso una strategia che deve unire vari aspetti e coniugarsi fra di loro, non sempre l'equity è più remunerativo, rispetto al rischio, di un bond.
Investire in diverse asset class all’interno di un portafoglio con un valido multi asset flessibile consente agli investitori di avere dei rendimenti simile a quelli dell’azionario dei paesi emergenti, ma con un rischio minore a quello associato a solo investimento azionario.
Oggi soprattutto in un mercato molto complesso con le dinamiche che si diceva prima, inflazione in salita, prezzo delle commodity alle stelle, rialzo dei tassi, crisi geopolitiche, nonché sanitarie che sono ancora in piedi, ovviamente fare una scelta molto direzionale su equity o su singoli titoli, su obbligazioni o una singola emissione obbligazionaria Hard o Local currency, ci si espone a un rischio non pagato, per cui ci spinge su alcuni eccessi e magari poi trovarsi con un portafoglio di obbligazioni, come è successo in passato, non solvibili di alcuni paesi, non entriamo nel dettaglio, ma ci si ricorda degli scandali che ci sono stati su alcune obbligazioni di paesi emergenti e purtroppo sono ovviamente i risparmiatori quelli che poi pagano alla fine!
“Matching" equity e bond ed esposizione ad emergenti meno “conosciuti”, in sostanza gli emergenti degli emergenti!
Oggi l'idea migliore è una strategia multi asset ben diversificata e flessibile quindi tante “uova diverse” con “modalità” diverse e “tinte” diverse, in un paniere per l'investitore dei mercati emergenti.
Questo articolo prende spunto anche dalla video intervista fatta con Giovanni De Mare di AB.
Questo il link del video : https://youtu.be/5uG-DNTcruQ
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